Opere settembre - agosto 2012

15.10.2012 22:51

martedì 4 settembre 2012

Amore … Nene dei Sogni

 
Cos’è l'amore?
E' respirare insieme la vita
un canto di cuori che battono cercandosi alla luce della luna,
che illumina le anime innamorate.
Amore
quante frasi
quante poesie e canzoni
vissute intensamente
lacrime e sorrisi
e baci splendidi nel sole
volando sulle nuvole
giorni che passano
senza accorgersene
ricordi su ricordi
destinati a far nascere gioia
o pianto...
Amore
solitudine e malinconia
abbracciati a un cuscino
gli ultimi odori sulla stoffa
un tiepido calore
tutto riporta a te
e dire "mi manchi "
o "dove sei"
fa male all'anima
in questa notte che non finisce più...

2012©tutti i diritti riservati

 

lunedì 3 settembre 2012

Ecco come vi AMO...

 

Buonanotte Amici dell'Incanto del Vivere. A domani, con tutti nostri dolori e le nostre gioie, i nostri scarti e le nostre essenze, i nostri strascichi (che speriamo restino incollati al passato) e quelli che abbiamo lietamente salutato in un tramonto d'estate. A tutti i nostri rimpianti e a tutti i nostri momenti che in leggerezza hanno salutato l'onda complice di un nostro dolce segreto, e a tutti noi che mestamente ci accompagniamo in un letto solitario, ed al sogno consegniamo illusori arcobaleni e colori veri. A tutti noi, così diversi e così uguali, veri nell'essenza, a tutti noi, anime della stessa matrice, io auguro in fraterna corrispondenza : Amore e solo Amore, comunque sia, qualunque volto abbia, ma che sia Amore, perché Egli ha un Solo ed Unico Volto: il Volto del'Amore che per essenza primordiale, mai potrà Tradire. Anime pulite e di Amore temprate, Amore e Sempre Amore ad Amore ci conduca, stanotte e dopo, e domani e all'ora dell'alba e di ogni attimo per il Sempre! Vi amo!

Vs Annamaria

 

 
 
 

Un'Alchimia copyright by Maurizio Trapasso

 
Un'alchimia
la leggenda dei tuoi baci.

Ed un cielo che eccelle
in lenzuola nauseate
per sequestro di un'ambra
che indurisce il tiepido
e dritto ardore per i ricordi.

Una cattedrale
le tue dita
ed il muschio nell'equazione delle tue carezze
della quale solo tu ed io
sapevamo la formula.

Si sciolse
fino al centro del sapore
e come foglie di bandoneon
si disidratano in te,
come genuino proprietario
del mio niente

© Maurizio Trapasso - 03.09.2012

 

G I A N M A R I A - D. in arte Antonio de Curtis -

 

Questii cosi infernali che condizionano così tanto la vita della gente.
Parlo in particolare dei social network. Io che ero abituato alla piazza di paese dove ogni volta che parlava qualcuno lo potevi guardare in faccia !
Era il 12 luglio e entrato in Face Book trovo la segnalazione del compleanno di un ex alunno: il suo diciottesimo compleanno.
Come usavo con tutti gli postai 4 righe d’auguri, sottolineando il fatto che da quel giorno, entrato nella maggiore età, era sì più libero di se stesso, ma ciò comportava anche un grande assunzione di responsabilità.
Di solito rispondevano con un “mi piace” a commento o con una risposta del tipo “Grazie, Prof!”
Gianmaria volle farlo contattandomi in chat.
Mi ringraziò, facendomi anche dei complimenti.
Gli chiesi dei suoi studi, dei suoi amori, dei vecchi compagni.
Mi rispose con la franchezza che gli era solita. Ed anche con una maturità che certamente non aveva a 13 anni.
Ricordammo episodi della nostra vita comune, ridendo di certe situazioni e chiosandone altre. Mi parlò con entusiasmo ed orgoglio della sua vita attuale, dei suoi studi e del suo lavoro: “faceva il trasporto di pizze col motorino”; era un po’ impegnato, però solo di sera, ma guadagnava abbastanza da potersi pagare gli sfizi e le necessità di un ragazzo di 17 anni.
S’era persino comprato un motorino nuovo, mi disse.
Ritrovai quella educazione, quel rispetto, quella voglia di fare da sé, che avevo notato crescere nei 3 anni di scuola media trascorsi insieme. Restammo a chiacchierare, chattare per quasi 2 ore. Poi si accorse che il dovere lo chiamava da qualche altra parte. Mi disse:”Professore vi devo lasciare, ma vi posso chiedere una cosa? Una cosa che volevo fare da tanto tempo … “
Naturalmente gli dissi di sì
Mi rispose:”Professore, adesso ho 18 anni, vi posso chiamare una volta per nome: Mimmo ?”
“Mimmo” era il nome con cui mi chiamavano i colleghi a scuola.
Mi aveva commosso. Naturalmente gli risposi di sì.
Mi rispose: “Grazie, Mimmo! Alla prossima.” e chiuse la chat.

 
 
 

giovedì 30 agosto 2012

Della Madre da "Pensieri e Riflessi di Vita" copyright by Am Vezio

 
Ché madre fu, quella falda acquifera che lambisce l’humus e, per le radici, lentamente si arrampica ed espande fra le fibre del tronco per raggiungere i rami e irrorare di vita i germogli e le foglie.
Ché madre fu, la fatica e la gloria a superare ogni forza nemica dell’etere che gonfia ogni bolla pregna del disegno dell’Universo, e portandola in alto, la comprime e la scoppia spargendo ogni essenza di vita.
E fu quindi madre, a seguire e nutrire i percorsi del tronco, dalla già più insignificante e piccola radice, inoltrandosi fra le buie vene del legno, a salire salire, e ad ogni ferita piangere una lacrima d’ambra, a testimonianza per i secoli a venire.
La lacrima d’ambra a catturare frantumate onde di luce per avvolgere ed effondere, con aure di calore, il corpo dell’albero; giovane potenza che nasce dalla Terra Madre, e da essa si perpetua.

mercoledì 29 agosto 2012

 

 

Abbraccio d’amore copyright by Nene dei Sogni

 

Si apre il mio corpo
per te
come un fiore meraviglioso
su un letto di petali stellati.
Mi arrendo a te
che rubi tempo alla vita
che parli di terre lontane
di sogni e fiabe
e una lacrima dai miei occhi,
scivola via
portandosi dentro quelle immagini.
Ti amo mio amore,
nostalgia di te
già ora che sei qui con me
come sabbia scivoli via
tra le mie dita inermi.
Ti guardo
in questi lunghi silenzi
vorrei che in un abbraccio
mi raccogliessi dentro il tuo cuore,
stilla di sangue vivo
per vivere in te
per sempre...

 

 
 

Immagini distorte copyright by Renato Fedi

 
 
Dune a scendere
e rivoli di sabbia gialla
cotta da un sole distruttore,
si perde l’occhio
tra un vuoto d’assoluto
sfibrato dal furore dei raggi.

Ballano le onde

di calore verso il cielo
come odalische nella casbah,
mentre il vento
fruscia con voce lieve
e intona una canzone antica.

Pochi i rumori

che saltano nell’aria
a scuotere silenzi ancestrali,
crepitii soffusi
e il ronzare d’insetti
in disperata voglia d’ombra.

Passi di sahara

a prendersi il sonno,
a regalare attimi giovanili,
è il mio sogno
a volare tra i ricordi
d’immagini ormai distorte.