Recensione Le Parole dell’Anima ( su silloge di Valter Cimarelli )

30.12.2012 20:19

Nel leggere le liriche dell’ autore Valter Cimarelli mi sono ritrovata a pormi la domanda: “ma sto leggendo un’altra persona oppure sto sfogliando il mio diario non scritto, è forse che egli ha vissuto la mia storia e l’ha pianta, risa, spogliata, spalmata nelle sue strofe cantate?

E con l’animo stupito ho continuato a leggere, fino alla fine.

Chiuso il libro, questo scrigno di emozioni strappate all’estasi dell’aria, l’ultima virgola sulla copertina aggancia la mia attenzione, “sentire battere forte il cuore, è provare emozioni, è essere presenti, è vivere”. La frase sottolinea il mio sorriso, mi sfugge un sospiro e rifletto sui colori che la lettura ha lasciato a volteggiare nella mia mente.

Ed ho compreso, visto, sentito, l’anima dell’autore; non è la mia storia che egli ha carpito, è la storia di un’anima, di quell’anima che alberga in ognuno di noi, l’anima universale. Sono i suoi sentimenti, le sue emozioni che sono le nostre, che sono di tutti. È il suo e nostro momento che il Cimarelli ha sapientemente registrato come fosse una canzone e poi passato sui fogli nivei che tanto ama vergare a mano, lontano dalla sterilità di una tastiera. Lontano da ogni sterilità poiché è l’universale che egli ha catturato e tramutato in canto, in un’opera che ha colmato la mia fame, la mia sete, rigo per rigo.

È facile per l’autore centrare come una saetta ben mirata l’attenzione emotiva di ognuno sia per la semplicità con cui si pone e sia perché ogni sua parola è una nota, ogni strofa è un canto, la poesia diventa la canzone che intoniamo a supporto del nostro momento.

Ogni strofa è un Canto e mentre la parola apre un varco nell’emozione, l’immagine che propone si fa Nota, la poesia diventa Melodia.

Entra nel lettore il desiderio di cantarle le sue parole tracciate in fantasiosi pentagrammi, le emozioni di ogni momento diventano canzone di quel momento preciso, fotografato e musicato. Il dolore, la ricerca, il disincanto, la delusione, la gioia emergono dai profondi meandri dell’anima e si innalzano al di sopra del discernimento consapevole, diventano il veicolo con cui trasportare i moti dell’ anima. La semplicità del messaggio è la trama costante di ogni lirica, l’autore si fa portabandiera della canzone della vita con la parola diretta, senza sovrastrutture, senza pesantezze di lessico comprensibile a pochi, semplice e diretta come egli ama ribadire, e come il lettore constata già dalla prima pagina di Le Parole dell’Anima.

L’aggettivo semplice che spesso qui ricorre è da intendere nel suo arcaico significato: schietto, genuino, naturale, facile. È questo che il Cimarelli riesce ad innalzare a pura poesia, a piacevole canzone. Sì, ogni strofa è la canzone che egli canta nella mente trasmutando le commozioni musicanti in parole, in poesia, attraverso la sua penna e sui suoi fogli, esclusivamente scritti a mano. L’autore non ama scrivere sui tasti, perderebbe la sua emozione che invece vuole sentire viva e fluente, scorrere direttamente dai canali dell’anima verso quel foglio bianco che prende vita, compaiono allora parole a traduzione delle emozioni, emozioni e parole a cui mancano solo note per poterle cantare esprimendo così, ad alta voce, i sentimenti muti e repressi nelle pagine per innalzarle al cielo.

Pur avendo sottolineato la semplicità dei versi è prepotente il bisogno di esternare il pregio di ogni composizione che di semplice ha solo lo stile esplicativo, grandi e importanti sono i sentimenti, ora di nostalgia, ora di tenerezza, di introspezione, e comunque ognuno permeato dal flusso di quel sangue che irrora e colora il cuore il quale si spande sulla poesia.

Sono giorni così/ che non ho niente da dire/ sono giorni normali/ senza voglia di idee…/

Sono poesie di ogni momento

E non faccio niente per cambiare/ per non soffrire ancora…/

Poesie mute in un pentagramma

Parlo col mio pensiero/ parlo senza far rumore/ ascolto, e ascolto l’eco/ dei miei timori, ma il mio pensiero adesso/ vorrebbe urlare …/

Poesie di ogni riflusso del cuore

Ti sto sognando e sento/ aumentare il tuo respiro/ stringendo fra le mani/ le tue emozioni…/

…perché ho paura di svegliarmi/ aprire gli occhi e non vederti…/

… ti sto guardando e vedo te/ che stai dormendo/ stringendo fra le mani/ le mie emozioni…

Poesie profetiche

Nella confusa apparente visione/ di un pensiero senza ragione/ inconsciamente passai l’orizzonte/ e conobbi i segreti, al di là della quiete/

… nel mondo del poi, senza frontiere/ tutti mostravano l’ultima scena/

… tutto parlava al mio cuore/ unendo dolci suoni dell’aria/ visione d’amore e stupore…/

È troppo affascinante la lettura delle poesie di Valter Cimarelli che le trascriverei tutte, solo per il gusto da assaporare ancora la magia del misterioso io qui dipinto, ma lascio al lettore la gioia di scoprirle lentamente e lentamente abbandonarsi all’emozione e sentirne i suoni che magistralmente l’autore ha trasportato in Le Parole dell’Anima.

   Annamaria Vezio

      

 (Ho amato ed amo ancora molto scrivere con la penna perché è un gesto pieno di emozioni che vanno dritte al cuore e poi la penna, stretta tra le dita, è anche un piacere fisico, una presenza a non farti sentire sola. Oggi penso che lo scrittore debba inevitabilmente far uso della tastiera e del computer per consentire al suo pensiero narrante, alle sue emozioni ed alla sua filosofia esistenziale di arrivare presto al cuore della gente.)

 
Amanuense definirei colui o colei che ama comporre sulla carta