Opere maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
Versi d’amore sciolti alla finestra di Luigi Violano
di luna nuova da guardare,
non portarti via il cuore
che la sorte mi ha dato da scaldare.
Stattene quì, all'ombra dei
miei versi sciolti al sole
estivo.
Sentimi nel profondo di questo
pomeriggio di quasi estate,
la senti la mia vita battere?.
Resta ancora un po’,
fammi compagnia stesa
alla destra del mio fianco amante
avvolto nel raso rosso fuoco.
Slega dall’anima la tua passione,
falla scorrere lenta
nel mio petto liquido.
Prendilo tu il fiore
dei miei anni giovanili
appena sbocciati nei campi di grano,
tienilo con te e non sciuparlo
come fa l'autunno
quando ammazza i sogni
e li nasconde sotto un manto
di foglie secche,
ridandomi indietro soltanto
un infinito mare di silenzio sordo .
domenica 27 maggio 2012
Ibisco
sabato 26 maggio 2012
Fiducia di Daniela Straccamore
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Da queste labbra
non pronunciare più
la parola fiducia…..
... La usi
troppo impropriamente.
Falsi sorrisi,
false promesse,
false parole,
fanno di te
il falso
più falso
degli uomini.
Non ha senso ciò che dici,
non ha senso ciò che fai….
Non pretendere rispetto,
se sei tu il primo…….
a non rispettare.
Con maestria
tiri acqua al tuo mulino.
Persone come te?
Fantocci da baraccone.
venerdì 25 maggio 2012
Emozioni in concerto ed. 2008 a Ludwig, mio figlio musicista
Una luce per ogni cuore di mamma ed. 2008 copyright by Annamaria Vezio
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Se a ogni ora cantassi
le lacrime che non scendono
dagli occhi asciutti e mesti
di una mamma
e se le raccogliessi, quelle lacrime,
per ornare di perle ogni cuore di mamma
Se a ogni ora portassi
le perle raccolte
per poggiarle teneramente
su ogni cuore di mamma,
lo ricoprirei di luce di stelle
ed ogni mamma sarebbe un incanto di luce
Agli occhi mesti darei
luce di perle
che accarezzando lieve le labbra
le accende di sorriso
e la luce, sarebbe sì forte
da spalancare le porte
di ogni cuore di mamma.
mercoledì 23 maggio 2012
I poeti maledetti di Francesca Montomoli
Maledetti da chi,
da cosa…
Dal sogno, dal destino,
dal tempo smarrito
dentro un rivolo
di sudore
fattosi rigagnolo
di pioggia e pianto
o dal riso distratto di un giorno beffardo
che si scordò d'Amore
e preferì Madonna Morte.
Maledetti dal fuoco
che d'ardore infinito
avvampa le notti
e negli oscuri postriboli
della memoria alberga,
stanando i topi del dolore
col folle vino
dell'illusione infranta
o dal sussurro di un vento
che mai si tace
e dona forza al canto
della loro voce.